Migrazione al cloud: cos’è, come funziona, vantaggi [2024]

Mirko Cuneo
20/09/2024
Migrazione al cloud: cos’è, come funziona, vantaggi [2024]

Sei un imprenditore o un libero professionista e hai sentito parlare del cloud, ma sei ancora legato ai tuoi vecchi sistemi, ai server fisici e ai backup manuali che ti fanno sudare freddo ogni volta che qualcosa non funziona? È il momento di aprire gli occhi e guardare verso il futuro: la migrazione al cloud non è solo una tendenza passeggera, è una trasformazione essenziale per ogni business che vuole restare competitivo nel 2024.

Immagina di poter accedere ai tuoi dati ovunque e in qualsiasi momento, senza limiti e senza i costi esorbitanti legati alla gestione dell’infrastruttura tradizionale. 

Questo è il potere del cloud: prendi le tue risorse digitali, le sposti in una rete sicura e ottieni un controllo totale, una protezione avanzata e una flessibilità che i vecchi sistemi non possono nemmeno sognare. 

Non stiamo parlando di una semplice innovazione, ma di un cambio di paradigma che ti permette di lavorare in modo più efficiente, risparmiare tempo e ridurre i rischi. Ignorare questa opportunità significa restare indietro mentre i tuoi concorrenti si muovono velocemente verso il futuro. In tutta sicurezza. 

Sei pronto a fare il passo successivo? La migrazione al cloud non è più un lusso, ma una necessità strategica. Vediamo come sfruttarla al meglio per la tua azienda. 

Cos’è la migrazione al cloud?

La migrazione al cloud è il processo di spostamento di dati, applicazioni e altre risorse digitali da un’infrastruttura locale (come server fisici, data center o dispositivi personali) a un ambiente cloud, cioè una rete di server remoti gestiti da provider specializzati come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure o Google Cloud. Questo trasferimento può riguardare tutto, dai semplici file ai complessi software aziendali.

Il significato di migrazione al cloud non è semplicemente di trasferimento; include anche la riorganizzazione e l’ottimizzazione dei sistemi per sfruttare al meglio le tecnologie cloud, come la scalabilità automatica, la ridondanza dei dati e le misure avanzate di sicurezza.

Perché un’azienda dovrebbe investire nella migrazione al cloud?

Un’azienda dovrebbe considerare l’investimento nella migrazione al cloud per rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e non restare bloccata in infrastrutture obsolete che rischiano di rallentare il business. 

Oggi il mercato si muove velocemente e le esigenze cambiano di continuo: l’agilità, la capacità di adattarsi rapidamente e di rispondere a nuove sfide e opportunità sono diventate fondamentali per mantenere un vantaggio competitivo. 

Inoltre, con l’aumento dei dati e delle applicazioni che un’azienda deve gestire, affidarsi a soluzioni tradizionali può diventare costoso, complicato e poco sicuro. La migrazione al cloud rappresenta una soluzione moderna, in grado di supportare la crescita e l’innovazione senza i limiti fisici e gestionali dei vecchi sistemi. 

Ma soprattutto, è una scelta strategica che apre la strada a nuove possibilità operative e di mercato. Scoprire i vantaggi di questo investimento potrebbe cambiare il modo in cui la tua azienda lavora e compete.

I vantaggi della migrazione al cloud

Senza perdere altro tempo, scopriamo quindi quali sono i vantaggi della migrazione al cloud e come possono trasformare radicalmente il modo in cui un’azienda opera. 

Ecco i principali:

  • Scalabilità e flessibilità: il cloud permette di aumentare o diminuire le risorse IT in base alle esigenze reali dell’azienda, senza i vincoli fisici dei server tradizionali puoi adattarti rapidamente a picchi di lavoro o ridurre i costi nei periodi di bassa attività;
  • Riduzione dei costi: migrare al cloud elimina le spese legate all’acquisto, alla manutenzione e all’aggiornamento dell’hardware, consentendo di pagare solo per le risorse effettivamente utilizzate, questo modello “pay-as-you-go” permette di ottimizzare il budget IT e investire in altre aree strategiche;
  • Accesso ovunque e in qualsiasi momento: i dipendenti possono accedere ai dati e alle applicazioni aziendali da qualsiasi luogo, migliorando la collaborazione e la produttività, soprattutto in un momento storico in cui si sta diffondendo sempre di più il lavoro da remoto;
  • Sicurezza avanzata: i principali provider cloud investono in sistemi di sicurezza all’avanguardia, offrendo protezione contro minacce informatiche, backup automatici e ridondanza dei dati per garantire la continuità operativa;
  • Aggiornamenti e innovazione continua: con il cloud, le aziende hanno accesso alle ultime tecnologie senza la necessità di continui aggiornamenti manuali, consentendo di restare sempre al passo con le innovazioni e di migliorare costantemente le prestazioni;
  • Affidabilità e gestione semplificata: grazie a infrastrutture ridondanti e a una gestione centralizzata, il cloud offre un’affidabilità superiore, con tempi di inattività ridotti al minimo e la possibilità di automatizzare molti processi gestionali, riducendo il carico sul personale IT.

Investire nel cloud significa abbracciare un futuro più dinamico, sicuro e orientato all’innovazione, dove l’azienda può concentrarsi sul proprio core business invece di preoccuparsi della gestione tecnologica.

I tipi di migrazione al cloud

Esistono diversi tipi di migrazione al cloud, ognuno con le sue specificità e casi d’uso ideali. Ogni tipo di migrazione offre un percorso differente e deve essere scelto in base alle esigenze specifiche dell’azienda, al budget disponibile e agli obiettivi a lungo termine. Vediamo le principali tipologie di cloud migration.

Lift and Shift (Rehosting)

Questo approccio prevede lo spostamento delle applicazioni e dei dati esistenti dai server locali al cloud senza apportare modifiche significative

È una soluzione veloce e spesso più economica, ideale per chi vuole avviare rapidamente la migrazione e iniziare a sfruttare i benefici del cloud senza un impegno iniziale troppo complesso.

Tuttavia, non ottimizza necessariamente le prestazioni delle applicazioni per il nuovo ambiente e potrebbe non sfruttare appieno le funzionalità avanzate del cloud. È un primo passo utile per aziende che intendono modernizzare gradualmente le proprie operazioni.

Refactoring (Re-architecting)

Questa tipologia prevede la riprogettazione o la modifica delle applicazioni per adattarle al cloud e sfruttarne le capacità, come la scalabilità automatica e i servizi gestiti. 

Si tratta di un processo più complesso e lungo rispetto al lift and shift, ma consente di ottimizzare l’efficienza, migliorare le prestazioni e ridurre i costi a lungo termine. 

Refactoring è indicato per aziende che vogliono innovare profondamente le loro infrastrutture e ottenere il massimo dal cloud, trasformando le loro applicazioni in modo nativo.

Replatforming

Conosciuto anche come “lift, tinker, and shift,” questo approccio consiste nel trasferire le applicazioni al cloud apportando piccole modifiche per migliorare le prestazioni e l’efficienza senza doverle riprogettare completamente. 

È una via di mezzo tra il lift and shift e il refactoring, che consente di ottenere alcuni vantaggi del cloud, come la riduzione dei costi e l’ottimizzazione delle risorse, senza la complessità della riprogettazione completa. 

È adatto per aziende che desiderano un miglioramento immediato con interventi minimi.

Repurchasing

Questo tipo di migrazione implica il passaggio da un’applicazione tradizionale a una soluzione basata su SaaS (Software as a Service), come passare da un sistema ERP on-premises a una piattaforma ERP nel cloud come Salesforce o Microsoft Dynamics 365. 

Questo metodo è spesso il più rapido per modernizzare un’applicazione, ma richiede un cambiamento nelle operazioni aziendali per adattarsi al nuovo software. 

È ideale per aziende che vogliono abbandonare le soluzioni legacy e accedere immediatamente a nuove funzionalità senza dover gestire direttamente l’infrastruttura.

Retire and Retain

Durante la migrazione al cloud, le aziende possono decidere di “ritirare” alcune applicazioni obsolete che non servono più, riducendo la complessità e i costi complessivi. 

Al contrario, alcune applicazioni potrebbero essere “mantenute” (retain) nei sistemi locali perché non idonee al cloud per ragioni di sicurezza, conformità o specifiche esigenze operative. 

Questo approccio permette alle aziende di ottimizzare le loro risorse, mantenendo solo ciò che è veramente necessario e migrando il resto al cloud.

Le fasi del processo di migrazione 

Il processo di migrazione al cloud è strutturato in diverse fasi, ciascuna fondamentale per garantire un trasferimento efficiente, sicuro e senza interruzioni. Seguire queste fasi con attenzione assicura una migrazione al cloud efficace, minimizzando i rischi e massimizzando i benefici per l’azienda.

Ecco le principali fasi del processo.

Valutazione e pianificazione

La prima fase consiste nell’analizzare l’infrastruttura IT attuale, identificando le applicazioni, i dati e i carichi di lavoro da migrare. Si valutano i requisiti tecnici, i costi e si stabiliscono gli obiettivi della migrazione. In questa fase è essenziale scegliere il tipo di migrazione più adatto e definire una roadmap dettagliata che includa tempistiche, risorse necessarie, e i potenziali rischi.

Preparazione dell’infrastruttura

Prima di trasferire i dati e le applicazioni, è importante configurare l’ambiente cloud, che può includere la scelta dei servizi cloud più appropriati (come database, server virtuali, reti) e la creazione delle impostazioni di sicurezza necessarie. In questa fase si definiscono anche le strategie di backup e di ripristino dei dati per garantire continuità operativa durante il processo di migrazione.

Esecuzione della migrazione

Questa è la fase operativa, in cui si trasferiscono effettivamente i dati, le applicazioni e le risorse IT nel cloud. A seconda del tipo di migrazione scelto (lift and shift, refactoring, etc.), il trasferimento può avvenire in blocco o gradualmente, per minimizzare le interruzioni dei servizi. Durante questa fase, è cruciale monitorare attentamente il processo per identificare e risolvere eventuali problemi tecnici in tempo reale.

Test e ottimizzazione

Dopo il trasferimento, si procede con una serie di test per verificare che tutte le applicazioni funzionino correttamente nel nuovo ambiente cloud. Questo include test di performance, sicurezza e compatibilità per garantire che il sistema soddisfi gli standard aziendali. In caso di discrepanze o inefficienze, si effettuano ottimizzazioni per migliorare le prestazioni e l’esperienza utente.

Integrazione e messa in produzione

Una volta completati i test, l’ambiente cloud viene integrato completamente nelle operazioni aziendali e messo in produzione. In questa fase, è importante formare il personale sull’uso dei nuovi strumenti e processi cloud, e aggiornare le procedure operative standard. Si stabiliscono anche monitoraggi continui per assicurare che le applicazioni mantengano prestazioni ottimali.

Gestione e monitoraggio continuo

La migrazione non termina con la messa in produzione; richiede una gestione continua per mantenere il sistema aggiornato, sicuro e performante. Questa fase include l’ottimizzazione dei costi, la gestione delle risorse e l’implementazione di nuove funzionalità o aggiornamenti. Un monitoraggio costante aiuta a rilevare tempestivamente eventuali anomalie e a mantenere l’infrastruttura cloud sempre allineata con le esigenze aziendali.

Le sfide della migrazione al cloud

La migrazione al cloud offre numerosi vantaggi, come abbiamo visto, ma presenta anche sfide che le aziende devono affrontare per garantire un processo fluido e sicuro. 

Ecco le principali difficoltà legate alla migrazione al cloud:

  • Sicurezza e conformità: le aziende devono garantire che i dati siano protetti durante il trasferimento e nell’ambiente cloud, implementando controlli di accesso, crittografia e monitoraggio continuo per prevenire violazioni;
  • Gestione dei costi: sebbene il cloud possa ridurre le spese operative a lungo termine, i costi iniziali di migrazione e le spese di gestione continuativa possono aumentare rapidamente se non monitorati attentamente; errori nella configurazione, un uso eccessivo di risorse o servizi non necessari possono far lievitare il budget, rendendo difficile mantenere sotto controllo le spese;
  • Interruzioni operative: durante la migrazione, c’è sempre il rischio di downtime o di disservizi temporanei che possono influire negativamente sull’operatività dell’azienda;
  • Compatibilità e prestazioni delle applicazioni: non tutte le applicazioni sono progettate per funzionare in ambiente cloud; alcune potrebbero richiedere modifiche significative per garantire prestazioni ottimali;
  • Gestione del cambiamento e formazione del personale: il personale deve essere adeguatamente formato per utilizzare le nuove tecnologie e comprendere i cambiamenti nei processi aziendali, resistenza al cambiamento e carenza di competenze specifiche possono rallentare l’adozione e l’efficacia del cloud;
  • Problemi di latenza e prestazioni della rete: la migrazione al cloud può introdurre sfide legate alla latenza e alla connettività, soprattutto per le aziende che operano in aree con infrastrutture di rete meno performanti;
  • Gestione della complessità: la migrazione al cloud introduce una nuova complessità nella gestione delle infrastrutture IT, con la necessità di coordinare più servizi, fornitori e ambienti cloud ibridi o multi-cloud. 

Affrontare queste sfide richiede una pianificazione meticolosa, competenze adeguate e la capacità di adattarsi rapidamente a nuovi scenari, ma superarle consente all’azienda di ottenere i benefici strategici del cloud.

Migrazione al cloud in autonomia o con un partner? 

Come abbiamo visto, la migrazione al cloud rappresenta un’opportunità strategica per trasformare le operazioni aziendali e ottimizzare le risorse. Tuttavia, la decisione di affrontare questo processo in autonomia o con l’assistenza di un partner è cruciale. 

Migrare al cloud in autonomia può sembrare allettante per risparmiare sui costi in prima battuta, ma comporta rischi significativi come una pianificazione inadeguata, problemi di sicurezza ed eventuali costi imprevisti. Le competenze richieste per una migrazione efficace e senza intoppi possono essere elevate e le sfide, se non gestite correttamente, possono compromettere i benefici del cloud.

Collaborare con un partner esperto come Nextre Srl può fare la differenza. Nextre Srl ti offre una consulenza completa e personalizzata, guidando ogni fase della migrazione con precisione. Il nostro team di esperti garantisce una pianificazione dettagliata, una gestione dei rischi ottimizzata e un’implementazione senza soluzione di continuità, massimizzando i vantaggi e minimizzando le sfide.

Non lasciare che la complessità della migrazione al cloud ti ostacoli. Rivolgiti a Nextre Srl per un supporto qualificato e per trasformare la tua infrastruttura IT con successo. Contattaci oggi stesso attraverso il modulo di contatto per scoprire come possiamo aiutarti a realizzare una migrazione al cloud efficiente e vantaggiosa.

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