STEP #7: Lo stand up meeting con Scrum: fai sentire la tua voce!

Lo stand up meeting con Scrum: eccoci allo #step7 della nostra Guida a Scrum: come implementarlo in 10 semplici passi.
Quasi in dirittura d’arrivo, cominciamo a vedere la luce alla fine del tunnel ;).
Oggi ci concentreremo su uno degli strumenti principe di Scrum così come di altri framework agile: lo stand up meeting.
Vi avevamo già parlato di cos’è uno stand-up meeting e come si organizza in generale e di quali vantaggi comporta lo stand up meeting nello sviluppo software.
A questo punto del vostro percorso nel grande mondo di Scrum siete già pienamente nel vivo dello Sprint e del lavoro operativo.
Come procedere nel quotidiano?
Lo stand up meeting con Scrum: come organizzarlo
Prevedi giornalmente il tuo stand-up meeting.
L’intero team dev’essere presente, e non è una scelta opzionale: il fatto che l’intero gruppo di lavoro partecipi costantemente ed attivamente è un percorso davvero obbligato, e include davvero tutti i professionisti coinvolti sul progetto, dal Product Owner al tester o al rappresentante del cliente.
Il team sta in semi-cerchio proprio davanti alla lavagna kanban.
Ogni membro interviene a turno facendo un report sintetico della propria attività.
L’intervento deve durare davvero 1 o 2 minuti, in tutto e persino nei team più grandi lo stand up non deve portare via mediamente più di 20 minuti totali.
Fai sentire la tua voce: le 3 chiavi di ogni intervento
Dicevamo: il report dev’essere conciso e breve.
Per renderlo tale deve focalizzarsi su 3 precisi elementi:
– Cos’ha raggiunto rispetto all’ultimo meeting (del giorno precedente)
– Cos’ha intenzione di raggiungere entro il meeting successivo (giorno successivo)?
– Ci sono degli impedimenti ancora attivi per raggiungere i propri obiettivi?
Eventualmente può esserci un rapido scambio di domande/risposte: se dovessero sorgere domande o questioni che necessitano di maggiore approfondimento, questo dev’essere necessariamente posticipato ad un momento successivo allo stand up.
La priorità in questo preciso momento dev’essere infatti quella di permettere a ciascun membro di far sentire la propria voce, informare il team dello stato della propria attività e delle eventuali criticità nel tempo stabilito per lo standup.
Lo stand up non è un momento di analisi, è un momento di report oggettivo dello stato dell’arte del progetto.
È quel momento in cui ogni membro si prende di fatto la responsabilità del proprio lavoro e ne rende conto all’intero team.
A stand up concluso, i membri possono ritornare al lavoro operativo.
Coloro che hanno necessità di approfondire problematiche possono invece sfruttare questo momento per un confronto più approfondito.
Il ruolo dello Scrum Master: il facilitatore
In questo contesto lo Scrum master ha la responsabilità non di intervenire direttamente nello stand-up ma di facilitare e spianare le condizioni materiali ed organizzative perché esso abbia luogo, perché rimanga un momento focalizzato, costante e sempre “on topic”.
Deve inoltre rimuovere ogni eventuale impedimento: se ne dovesse emergere qualcuno proprio nel corso dello stand up, potrà essere segnalato all’interesse dello Scrum master sulla lavagna.
Non è detto che tutti gli eventuali impedimenti debbano essere risolti in prima persona dallo Scrum Master: egli può certamente delegare nell’operativo ma rimane de facto il responsabile finale delle operazioni, della loro risoluzione e modi idonei e in tempi ristretti allo scopo di consentire al team di rimanere focalizzati sull’attività operativa e sul flusso dei task dello Sprint in corso.
Dove organizzare lo stand up meeting?
Non ha particolare importanza dove decidete di organizzare lo stand up, tutto ciò che dovete tenere presente è semplicemente che:
– il luogo dev’essere sempre lo stesso
– lo stand up deve avvenire sempre alla stessa ora
– deve prevedere la presenza della lavagna con il flusso del lavoro aggiornato
In breve: lo stand up è parte della routine, deve assolutamente diventarlo, quindi stesso-posto-stessa-ora-stesse-modalità.
Dev’essere accessibile e ad un’orario sostenibile per tutti in modo da facilitare la presenza di tutti.
Alcuni tema agile decidono di penalizzare eccessive assenze o ritardi: tipo chi arriva in ritardo paga 1 euro, e il team decide alla fine dello sprint come utilizzare quanto eventualmente raccolto ( si spera poco…;)).
Non è una regola, ma un’opzione che potete considerare e stabilire in seno al team, di certo non imporlo ex-machina.
Diciamo che dovrebbe essere il fatto stesso di prestabilire insieme il dove e il quando a risolvere il 90% dello spauracchio “assenze&ritardi” ;).
Step #1: Tieni in ordine il tuo Backlog di progetto
Step #2: Come fare la stima del tuo backlog di progetto
Step #3: Come pianificare lo Sprint – I requisiti
Step #4: Come pianificare lo Sprint – I task
Step #5: Come creare un ambiente di lavoro collaborativo
Step #6: Come implementare lo Sprint con Scrum
Step #8: Traccia i progressi con un diagramma quotidiano
Step #9: Consegna in tempo!
Step #10: Rivedi, rifletti, ripeti.